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I santi hanno ancora qualcosa da dirci oggi?

a cura di P. Simone Gamberoni
In un periodo nel quale per un cosiddetto rispetto altrui spesso si rinuncia ai propri valori e tradizioni cristiane, è legittimo chiedersi se i santi, specialmente quelli un po’ “datati” abbiano ancora oggi qualcosa di significativo da dirci. Trovarsi di fronte ad una mummia antica cinque secoli, oppure trovarsi di fronte al corpo incorrotto di un religioso morto esattamente cinquecento anni fa e venerato come santo già durante la sua vita, è la stessa cosa, per un cristiano, oggi?
I molti fedeli che si sono susseguiti durante il mese e mezzo di esposizione delle spoglie del Beato Battista Spagnoli presso il Santuario del Carmine di San Felice, sembrano attestare che la santità, ancora oggi, in qualche modo presenta il suo fascino. Le spoglie del Beato arrivano presso il Santuario carmelitano il giorno 1 settembre 2016, accolte da un festoso coro di campane e da numerosi fedeli accorsi per la circostanza. La celebrazione, presieduta da Mons. Callisto Barbolan Vicario per la Vita Consacrata della Diocesi di Verona e accompagnata da Mons. Giancarlo Manzoli, Delegato Episcopale per la recognitio e traslatio del Beato Battista Spagnoli della Diocesi di Mantova e da P. Simone Gamberoni, è stata la prima delle molte celebrazioni che hanno accompagnato la presenza del Beato. Durante il mese e mezzo di permanenza si sono susseguiti come presidenti delle celebrazioni eucaristiche in onore del Beato: sua Eccellenza Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo della Diocesi di Verona, Mons. Roberto Campostrini Vicario Generale della Diocesi di Verona, Mons. Gianfranco Master, Vicario Generale della Diocesi di Brescia, Mons. Giangiacomo Sarzi Sartori, Vicario generale e Vicario della Vita Consacrata della Diocesi di Mantova, il Reverendissimo P. Fernando Millan Romeral, Priore Generale dell’Ordine Carmelitano, il Reverendissimo P. Christian Koerner, Vicario Generale dell’Ordine Carmelitano, il Molto Reverendo P. Giovanni Grosso, Priore Provinciale della Provincia Italiana dei Carmelitani e il Molto Reverendo P. Tiberio Scorrano, Vicario Provinciale della Provincia Italiana dei Carmelitani. Svariate sono state le sottolineature fatte dai celebranti nelle loro omelie in merito alla poliedrica figura dello Spagnoli, che si offre non solo come modello di santità, ma anche come grande umanista, poeta, animatore della riforma dei costumi nella Chiesa e nel suo Ordine, amico di figure di spicco del tempo (solo per fare un paio di nomi: Giovanni Pico della Mirandola e Andrea Mantegna), in contatto con la Corte dei Gonzaga, ma anche amico dei poveri e bisognosi… Su tutto svetta la sua devozione e amore a Maria Santissima. Le spoglie del Beato lasciano il Santuario di San Felice giovedì 20 ottobre dopo un breve, ma intenso momento di preghiera che, attraverso brani biblici ha voluto sintetizzare in sette amori il messaggio del Beato (amore verso Dio, verso Maria, verso il fratello, verso la riforma, verso la sapienza, verso l’osservanza, verso la bellezza della creazione) per tornare nella sua amata Mantova, città che gli ha dato i natali, e nella cui Cattedrale riposa ormai da secoli il suo corpo. Ad accoglierlo il neo eletto Vescovo, Mons Gianmarco Busca, vari sacerdoti diocesani e religiosi e un corteo festoso di fedeli che hanno gremito la Cappella del Sacramento per la celebrazione eucaristica.
A breve inizierà, sempre presso il Santuario del Carmine di san Felice, un ciclo di conferenze che ne approfondirà alcuni aspetti sia della figura, che dell’opera. Nel frattempo si è curata una monografia uscita nelle librerie, a cura dell’Editrice Velar. I testi delle omelie, le conferenze e i momenti di preghiera verranno infine raccolti per offrire una miscellanea in suo ricordo. A livello culturale ben poca cosa per colui che da Erasmo da Rotterdam fu definito il “Virgilio Cristiano”, ma molto per noi che ne abbiamo potuto gustare il profilo umano e spirituale. In ricordo permanente del suo passaggio a San Felice resteranno gli abiti religiosi indossati dal Beato prima dell’ultima ricognizione canonica e gentilmente donati ai Carmelitani dalla Diocesi di Mantova.
(P. Simone, La Cittadella, Settimanale dei Cattolici mantovani, Mantova, venerdì 4 novembre).

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