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CAPITOLO 2024

PREGHIERA IN PREPARAZIONE ALLA CELEBRAZIONE

DEL XII CAPITOLO PROVINCIALE

DELLA PROVINCIA ITALIANA DEI CARMELITANI A.O.

 

O Signore, la nostra Provincia religiosa sta per iniziare un nuovo triennio. Sono 33 anni da quando quattro realtà carmelitane si sono unificate facendo nascere la nostra Provincia Italiana dei Carmelitani A.O.

Come primo, spontaneo sentimento, sentiamo il dovere di ringraziarti per tutto quello che in questi anni abbiamo vissuto e viviamo, perché tutto è stato ed è dono, tutto è stato ed è un modo attraverso cui Tu ci educhi, ci fai capire le cose, ci chiama ad intervenire e a dare il nostro contributo perché si realizzi una umanità migliore, una vita più piena, più matura, più umana.

L’ultimo triennio è stato segnato da due eventi che Papa Francesco coglie come un invito urgente per tutti gli uomini a partire da ciò che è preoccupazione di tutta l’umanità:

* la pandemia, infatti, ci ha resi più cosciente che non è possibile vivere sani in un mondo malato perché la nostra salute dipende dalla salute del mondo in cui viviamo. E per fare questo bisogna “cambiare modelli di vita, stili di vita”;

* la terza guerra mondiale a pezzi come conflitto globale, che ci sta ricordando che continuare a vivere come si è vissuti per tantissimo tempo, secondo regole di contrapposizione e di violenza, oggi mette a rischio la stessa sopravvivenza dell’umanità.

Signore Gesù tu ci hai chiesto di amare come tu ci hai amato, di amare i nemici… sentiamo che per i cristiani mostrare la praticabilità di questa strada e l’incidenza che può avere nei rapporti a tutti i livelli, rimane ancora e soprattutto oggi, una urgenza drammatica, perché l’umanità può autodistruggersi. Nessuno, infatti, ci garantisce che la storia umana sulla terra non finisca in modo prematuro e violento.

Signore Gesù dona anche a noi Carmelitani, che ci presentiamo come fraternità contemplativa in mezzo al popolo, di sentirci chiamati ad essere, in prima linea, attori di questo processo.

Il Capitolo Provinciale che stiamo per vivere, sia una celebrazione ed una testimonianza del tuo amore.

Il Profeta Elia, la Vergine Maria e san Giuseppe che hanno vissuto con passione l’amore per il popolo di Dio ci assistano in questo momento significativo della nostra comunità provinciale. Amen.

 


SPIEGAZIONE DEL LOGO DEL CAPITOLO

“Non temere… Alzati!”

“… gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli salverà il suo popolo dai suoi peccati”. (Mt 1, 20-21)

“Quando furono partiti, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:” Alzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; poiché Erode cercherà il bambino per farlo morire”. (Mt 2, 13)

Il logo, l’immagine simbolica del prossimo triennio, ci consegna la figura e la testimonianza di S. Giuseppe, un santo molto caro ai cristiani e ancora più caro a noi Carmelitani. Sappiamo infatti che la Solennità di S. Giuseppe è celebrata nell’Ordine Carmelitano almeno dalla seconda metà del XV secolo. Addirittura furono i carmelitani i primi a comporre nella Chiesa latina un’ufficiatura liturgica interamente dedicata al santo.

Il messaggio che ci viene consegnato per il prossimo triennio prende lo spunto da due brani del vangelo di Matteo (Mt 1, 2-21; 2, 13) in cui si racconta di Giuseppe che per due volte sogna, crede a quello che sogna e si impegna a realizzarlo.

L’evangelista vuole dirci che Giuseppe aveva come sogno quello di proteggere e condividere con Maria il progetto che il Signore aveva su di loro e di proteggere, difendere e far crescere Gesù.

Questo progetto lui lo ha realizzato un po’ alla volta: ha creduto nel suo sogno, con coraggio ha accettato di andare là dove mai avrebbe pensato di andare, ha dovuto rivedere, ripensare e cambiare i propri piani, cambiare residenza….

“NON TEMERE… ALZATI…”:

SOGNARE, DISCERNERE, CONVERTIRSI

NON TEMERE… Il Signore invita S. Giuseppe e a noi a non temere, ad avere coraggio. E Giuseppe ha accolto questo invito:

  • ha condiviso il dramma enorme che Maria ha vissuto quando l’Angelo gli ha proposto di diventare la Madre di Gesù! Doveva diventare adultera, perché incinta quando era già promessa a Giuseppe, e di diventare idolatra affermando che quel suo figlio era figlio di Dio!

Quale grande coraggio, quale grande fede hanno avuto questi due giovani nell’accogliere la proposta del Signore!

  • Giuseppe è stato coraggioso anche in altre occasioni, per esempio quando ha capito quale rischio correva con Erode, ha preso la sua famiglia e l’ha nascosta! 

NON TEMERE!

Giuseppe ci invita a vivere con intensità la nostra vocazione, il nostro servizio, ci invita a vivere con entusiasmo, con passione, la nostra vita, a non farci frenare dalla paura, dal giudizio degli altri, a non farci bloccare la fantasia e la creatività nell’amare.

Certo, molto spesso la realtà che ci troviamo davanti non è per nulla entusiasmante!

Ci preoccupiamo del futuro dell’umanità, della Chiesa, del Carmelo, di quello che ci potrà accadere. Però, S. Giuseppe ci invita a non far dipendere la nostra vita da quello che accade e accadrà fuori di noi, perché il punto non è “cosa ci succederà?”. Il punto è: “Quanta forza abbiamo dentro? Quanta energia, quanta voglia di vivere abbiamo dentro?”.

Perché, lo sappiamo, prima o poi la tempesta arriva, i problemi, le difficoltà bussano a tutte le porte!

Il punto, allora, è: “Quanta forza, quanto amore, quanta energia, quanta passione abbiamo dentro?”, cioè “quanto profonde sono le nostre radici?”.

E per avere radici profonde tutti abbiamo bisogno di situazioni, di incontri, di persone che ci accolgano così come siamo, che ci facciano vedere, toccare la nostra forza, che ci tirino fuori la luce, la passione, che abbiamo dentro, che ci aiutino ad osare, a non aver paura di realizzare i sogni che abbiamo nel cuore!

ALZATI…

Anche questo invito che l’angelo fa a Giuseppe è familiare alla tradizione carmelitana… Ci ricorda in modo particolare il profeta Elia che deluso, incapace di sostenere la missione che Dio gli aveva affidato, butta la spugna: “Ora basta, o Signore! Prendi la mia vita perché io non sono migliore dei miei padri!”. Anche noi oggi, di fronte a certi problemi che ci sembrano impossibili da risolvere, frequentiamo lo scoraggiamento e la rassegnazione!

ALZATI! Giuseppe ci invita a muoverci, a farci aiutare da chi può darci una mano, da chi può farci trovare un po’ di luce… Perché se non ci muoviamo abbiamo già perso! 

E tutti avvertiamo che nella nostra situazione è urgente rischiare, affrontare con decisione i problemi che la realtà ci pone davanti, senza paura di sbagliare. Pensiamo a noi come a qualcosa di grande, perché lo siamo realmente! non riduciamo i nostri sogni per paura o perché sconfitti dalla realtà non positiva che ci sta davanti. Lottare, rischiare, affrontare i problemi che la vita ci pone è già dare gusto, senso, sapore ala nostra esistenza, alla scelta di vita che abbiamo fatto!

NON TEMERE… ALZATI:

SOGNA, DISCERNI, CONVERTITI 

ALZATI: SOGNA

La vera magia, nella vita di una persona o di una comunità è realizzare il proprio sogno con la propria vita! S. Giuseppe aveva un sogno: proteggere, difendere e far crescere Gesù!

Noi, abbiamo un sogno da vivere? Qual è il sogno che vuol vivere attraverso di noi?

Perché l’esperienza ci insegna che se si ha un sogno da perseguire si ha la capacità di affrontare tutto: difficoltà, problemi, incomprensioni, attacchi, fallimenti…

Alle volte ci lamentiamo perché la qualità della nostra vita risulta scadente! Ma uno dei motivi per cui succede questo è che abbiamo paura di sognare cose stupende, cose grandi, cose nuove, per noi, per il Carmelo, per la Chiesa, per il mondo!

Il futuro non esiste, il domani non esiste e quindi è aperto ai nostri sogni, alla nostra immaginazione, alla creatività del nostro amore, all’accoglienza dell’azione imprevedibile dello Spirito Santo.

ALZATI: SOGNA… DISCERNI

Per poter avere lo stesso sogno e “vivere comunità” c’è bisogno di esercitare il discernimento comunitario continuo che permette a tutti di contribuire alla ricerca ed alle scelte che si fanno, permette a tutti di identificarsi con quello che si ritiene il bene comune migliore e possibile in quel momento.

ALZATI: SOGNA… DISCERNI… CONVERTITI

Colto ciò che è bene comune, con la forza di Dio ci si converte, si cambia vita, si prendono delle decisioni, si va, si progredisce, ci si mette in cammino! La vita non ci offre ricette già pronte, ma strade che, se uno vuole, può percorrere!

Possiamo diventare grandi, crescere tantissimo come singoli e come comunità. Ma per realizzare questo bisogna convertirsi, cambiare i nostri pensieri, i nostri comportamenti, i nostri valori, il nostro modo di vivere. I modi vecchi di affrontare la realtà non hanno funzionato (altrimenti i problemi non ci sarebbero più!).  Ai problemi vecchi si danno risposte nuove, convertendosi, percorrendo strade nuove.