La Provincia Italiana dei Carmelitani è posta sotto la protezione del profeta Elia, di S. Alberto di Sicilia e di S. Andrea Corsini.
La sua nascita risale al 1991, quando si unirono quattro realtà carmelitane già operanti in Italia: laProvincia Siciliana (prima provincia dell’Ordine in Occidente, eretta nel secolo XIII), la Provincia Toscana, la Provincia Romana (che appaiono con questi nomi già dalla seconda metà del secolo XIII) ed il Commissariato Generale dell’Italia Settentrionale (eretto nell’anno 1952, dopo una scissione della Provincia Toscana nel 1947).
Fanno parte della Provincia Italiana il Commissariato Provinciale della Repubblica Democratica del Congo, una comunità in Colombia (Cartagena de las Indias) e una comunità in Romania, a Luncani, eretta nell’estate del 2002.
La Provincia Italiana conta circa 200 membri, includendo anche i novizi, distribuiti in 39 comunità.
Il Carmelo è una catena di colline che si estende dal Golfo di Haifa, sul Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, nella terra di Gesù.
Qui, presso la Fonte di Elia, verso la fine del secolo XII, iniziarono un’esperienza eremitico-comunitaria alcuni pellegrini occidentali andati a Gerusalemme al seguito delle Crociate.
Costruirono una chiesetta al centro dei loro eremi, dedicata alla Madonna.
Saranno così chiamati: Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Alberto, patriarca di Gerusalemme, fu entusiasta del loro progetto di vita e scrisse per loro una “formula vitae”, la Regola.
A causa delle vicende storiche tornarono in Occidente dedicandosi al rinnovamento spirituale della Chiesa.
I Papi intuirono la ricchezza di questa corrente evangelica e nel 1247 Innocenzo IV approvò definitivamente la loro Regola.
La famiglia carmelitana è composta di varie membra:
I Frati: testimoni di Gesù Cristo in fraternità tra la gente, con molteplici forme di pastorale.
Sono presenti nelle Parrocchie e nei Santuari, negli ospedali, nelle scuole e nei centri educativi, nelle Università.
Le Monache: sono il “cuore” del Carmelo e della Chiesa. Con il loro stile di vita “meditano giorno e notte la Parola del Signore” nel silenzio, in unione fraterna.
Un’esistenza di preghiera, che annuncia l’Assoluto di Dio.
Le Suore: una vita ispirata al Carmelo al servizio della carità, in mezzo ai poveri, ai giovani, ai malati, agli emarginati.
Molti battezzati, vivendo la spiritualità dell’Ordine, partecipano alle ispirazioni, iniziative, attività dell’intera famiglia carmelitana. Sono fermento per la santità del mondo, nella vita familiare, professionale e sociale; con il contatto continuo con Dio, nella tradizione mariana ed eliana. Alcuni formano comunità vive nel Terz’Ordine Carmelitano.
Altri si associano in Fraternite del Carmine, a carattere più popolare.
Nascono oggi nuove forme: Istituti Secolari, associazioni giovanili, movimenti di preghiera, fraternità evangeliche.
I MODELLI
Gesù: si legge nella Regola che il carmelitano deve vivere nell’ossequio di Gesù Cristo, per servirlo fedelmente con cuore puro e buona coscienza.
Per questo i Carmelitani sono fedeli ascoltatori della Parola di Dio, attraverso il metodo della Lectio Divina, e si nutrono ogni giorno del Pane Eucaristico.
Maria: madre e sorella, è simbolo della “bellezza” del Carmelo.
É tutto ciò che i Carmelitani desiderano e sperano di essere, come discepoli del Signore.
È guida nel cammino spirituale, indirizzando i suoi figli verso la mistica dell’Amore.
Lo Scapolare del Carmine, o Abitino, è una devozione tra le più amate del popolo di Dio: ricorda la veste bianca del Battesimo, che ogni cristiano riceve, per portarla senza macchia fino al giorno dell’incontro con Cristo.
Nella confezione degli scapolari si ama unire su ciascun pezzo di stoffa marrone l’immagine di Maria e quella del Sacro Cuore.
L’amore di Gesù, manifestato dal suo cuore, che ci ha aperto le porte del Paradiso: prima di morire, dalla croce di ha affidato Maria come madre; dopo la sua morte dal costato uscì sangue ed acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa.
Rivestire l’abitino del Carmine significa quindi fare memoria del Battesimo ed accogliere Maria come modello di vita, modello del discepolo che vuole accogliere e seguire Gesù, esprime la relazione con Lei voluta da Gesù in croce ed è segno di sicura speranza, memoria della veste battesimale, da portare senza macchia per la vita eterna.
Elia: simbolo di “passione” per il Dio vivo e vero, guida i carmelitani:
• nel cammino della giustizia, trasformando la società
• nel cammino della solidarietà, rinnovando la comunità
• nel cammino della mistica, risvegliando una nuova coscienza.
SPIRITUALITA’
Chiamati all’intimità con Dio in unità con l’attività apostolica, i Carmelitani oggi:
imitano la comunità degli Apostoli
• nell’ascolto della Parola
• nella preghiera con Maria
• nella comunione dei beni
• nella frazione del pane
• nella comunione dei cuori.
Sono per una presenza profetica nel mondo.
Sono aperti all’internazionalità, condividendo l’ansia di liberazione di tutti i popoli.
Sono al servizio di ogni uomo che soffre, attraverso il perdono e la riconciliazione, per una civiltà dell’amore.