Albano Laziale
Parrocchia S. Maria della Stella
Il convento dei carmelitani nella ridente cittadina dei castelli romani ad Albano Laziale, venne fondato nel 1561, presso la chiesetta dedicata alla Madonna della Stella.
Espropriato dal demanio pubblico nel 1873 in seguito alle soppressioni, venne ricomprato dal carmelitano P. Andrea Ferrigno nel 1888. Agli inizi del secolo, per intercessione del Priore Generale P. Luigi Galli, il convento e la chiesa vennero restaurati ed abbelliti.
Situato sull’Appia antica proprio davanti alla splendida tomba d’età repubblicana detta degli Oriazi e Curiazi, il convento della Stella come viene chiamato comunemente è anche parrocchia dal 1969.
Dal 1967 in poi sono stati eseguiti lavori per una sistemazione più decorosa delle catacombe di S. Senatore e dei locali del cimitero dei colerosi, che attigui al convento sono affidati ai Padri Carmelitani. Per un certo periodo di tempo Albano fu sede del noviziato della Provincia Romana.
Oggi è sede del postulandato della nostra Provincia.
Si ha memoria di una visita di S. Giovanni Bosco nel convento della Stella, dove il Santo alloggiò per qualche giorno nell’autunno del 1877. La festa della Madonna del Carmine il 16 luglio è seguita da numerosi fedeli anche delle vicine zone dei castelli, a testimonianza della devozione che il popolo d’Albano nutre verso la Vergine del Carmelo.
Le attività parrocchiali sono animate dai vari gruppi ecclesiali presenti alla Stella, che vanno dal Toc locale, alla caritas carmelitana parrocchiale.
Centro d’accoglienza vocazionale per aspiranti alla vita religiosa, la comunità dei religiosi grazie alla presenza dei postulanti, svolge la sua principale attività nel campo della formazione.
contatti:
Parrocchia S. Maria della Stella
Via della Stella, 5
00041 ALBANO LAZIALE (RM)
tel 06.932.08.89 – fax 06.932.14.87
Bologna
Basilica Parrocchiale San Martino Maggiore
I carmelitani forse giunsero a Bologna nel 1260. In origine abitarono alla Madonna del Campo di Mercato, ma si tramanda il loro il loro insediamento in S.Niccolò di Carpineta, dove la tradizione li vuole i portatori della Madonna di S. Luca e del pio esercizio della Via Crucis.
Nel 1293 si trasferirono a S. Martino Maggiore, avendo il vescovo Ottaviano Ubaldini concessa loro la chiesa con l’annessa parrocchia.
Nel 1321 il convento fu sede di uno degli studi generali dell’Ordine, e nel capitolo generale del 1405, durante lo scisma d’occidente, venne dichiarato unico per conferire i gradi accademici ai religiosi fedeli al Papa, perché quello di Parigi aveva aderito all’antipapa.
Nel periodo di maggiore efficienza il convento giunse ad avere ben 5 chiostri. Sede di tre capitoli generali (1405,1411,1750), nel 1333 staccatosi dalla Provincia di Lombardia, con altri otto conventi fondò la Provincia di Bologna.
Nel 1466 per opera del B. Giovanni Soreth, passò alla Congregazione di Mantova e nel 1783 a quella Romagnolo-Picena. Soppresso nel 1798 venne riaperto dalla Provincia Romana nel 1936.
La Basilica, Santuario mariano dal 1941 è di stile romanico-gotico.
Dallo Studio Generale di Bologna, sono passati tanti carmelitani illustri, quali S.Piertommaso D’Aquitania, il Priore Generale Gerardo da Bologna primo maestro carmelitano a Parigi, il biblista Michele Ai guani, ed il grande umanista il B.Battista Spagnoli.
All’interno della Basilica è esposta nella cappella Poltroni-Marescotti, l’Adorazione del Bambino, del grande pittore fiorentino Paolo Uccello.
Tanti altri artisti famosi hanno lavorato per i carmelitani di Bologna (Carracci, Guercino, ecc), a testimoniare il forte legame che lega la città felsinea ai religiosi del Monte Carmelo, che in San Martino Maggiore oggi Parrocchia, continuano il loro apostolato ricco di storia e spiritualità.
contatti:
Basilica Parr. San Martino Maggiore
Via Oberdan, 25
40126 BOLOGNA
tel e fax 051.23.46.62
Cagliari
Parrocchia Nostra Signora del Carmine
L’arrivo dei carmelitani a Cagliari, molto probabilmente risale all’anno 1569 da parte di due religiosi spagnoli della Provincia di Catalogna, che portarono il Carmelo in tutta l’isola fondando la locale Provincia, incorporata alla Provincia Romana nel 1909.
L’antica chiesa e convento del Carmine purtroppo rimasero completamente distrutti nel 1943, durante la II guerra mondiale. Nel 1945 con l’arrivo di religiosi da Roma, si provvide alla ricostruzione del convento e della chiesa, diventata parrocchia il 1 gennaio del 1968.
La devozione dei cagliaritani verso la Vergine del Carmelo è assai grande.
Secondo una antica tradizione, i carmelitani appena giunti a Cagliari si stabilirono sul colle di Sant’Elia e la loro attività apostolica a giudicare dalle confraternite del Carmine esistenti in moltissimi paesi, e dalla diffusione dello Scapolare in mezzo al popolo, dovette essere intensa ed efficace, tanto da trasferirsi nell’attuale chiesa di Via Malta.
Il 16 Luglio tutta Cagliari è in festa per la processione del bel simulacro della Vergine del Carmine, scolpito in legno dal maestro Mussner di Ortisei. Nel corso degli anni la chiesa ha avuto il suo completamento artistico.
Ad opera del valente artista Aligi Sassu, si possono ammirare i bei mosaici che rappresentano il profeta Elia e il contenuto tradizionale della devozione del Carmine.
I quattro altari laterali in marmo pregiato e le pareti della chiesa sempre rivestiti in marmo, sono opera di artisti di Pietrasanta.
La parrocchia del Carmelo è tra le più attive della diocesi di Cagliari, anche grazie all’attività dei religiosi carmelitani, che costituiscono un importante punto di riferimento spirituale mariano per il capoluogo dell’isola, profondamente devota alla Vergine del Carmelo.
contatti:
Parrocchia Nostra Signora del Carmine
Via Malta, 30
09100 CAGLIARI
tel 070.66.26.45
Firenze – Castellina
Chiesa di S. Lucia alla Castellina
La persona che dedichi parte del suo tempo libero alla ricerca, all’esplorazione delle sorprese che la campagna toscana ha in serbo così numerosa e varia, difficilmente giungerà a visitare questa piccola chiesa, di cui pure si sarà chiesto qualcosa vedendola, se non altro, dal treno apparire col suo portichetto a tre arcate alta sulla collina nella più familiare sfilata di Castella e della Petraia, della Quiete e di Colonnata.
La chiesa, sorta nel XVI secolo come vicariato dei carmelitani della congregazione Mantovana in una villa donata dalla famiglia Boni, la chiesa e il convento ebbero importanza soprattutto nel Seicento e nel Settecento per l’interesse che vi portò, da un punto di vista sia spirituale che artistico, la figura del Venerabile Alberto Leoni (1563-1642).
L’opera pastorale del Leoni e il carisma di questo umile carmelitano fece si che la famiglia Medici contribuisse molto all’edificazione della chiesa così come si ammira tutt’oggi in uno splendido stile barocco.
A distanza di secoli dall’opera del Venerabile, la Chiesa è tornata a rivivere grazie all’opera di un altro carmelitano, P. Agostino Bartolini fondatore insieme ad Amata Cerretelli, una laica Terziaria Carmelitana, del movimento “La Famiglia”.
Da qualche anno vi è la possibilità di un discrimento vocazionale grazie alla comunità “Stella del Mattino”.
contatti:
Convento S. Lucia alla Castellina
Via del Bronzino, 9
50019 SESTO FIORENTINO (FI)
tel e fax 055.45.22.44
E-mail: castellinafamiglia@gmail.com
Sito web: www.castellinalafamiglia.it
Firenze
Basilica Santa Maria del Carmine
I carmelitani erano già presenti a Firenze nel 1267. Il convento fondato nel 1268, fino al 1333 appartenne alla Provincia Romana-Tuscia, per passare in seguito a quella Toscana.
La Basilica del Carmine consacrata nel 1422, venne distrutta da un incendio nel 1771 e poco dopo restaurata. Dopo la soppressione napoleonica del 1799, il convento fu restituito nel 1817 alla Provincia Toscana. Firenze fu sede di uno degli studi generale dell’Ordine Carmelitano.
La Basilica al suo interno contiene uno dei grandi capolavori dell’arte di tutti i tempi, la splendida cappella Brancacci, che custodisce gli affreschi del Masaccio, al cui centro è esposta l’icona della Madonna del Popolo, veneratissima a Firenze, dinanzi alla quale si genuflessero Papa Eugenio IV, S.Andrea Corsini fiorentino e vescovo carmelitano di Fiesole, sepolto in Basilica nella magnifica cappella di famiglia, ed il Beato carmelitano Angelo Mazzinghi, anche lui sepolto in chiesa. Attualmente rimane al convento una parte dei locali e dello stupendo chiostro trecentesco.
Il Carmine pur non essendo parrocchia è tra le chiese più frequentate di Firenze, principalmente per i capolavori di cui è colma.
La comunità dei frati carmelitani viene sostenuta nella sua attività pastorale, dal gruppo La Famiglia, formato da alcune famiglie che vivendo in convento, condividono la spiritualità carmelitana insieme ai religiosi, realizzando quell’unione carismatica tra laici e religiosi, dell’unica e grande Famiglia del Carmelo.
contatti:
Basilica Santa Maria del Carmine
P.za Carmine, 14
50124 FIRENZE
tel 055.21.23.31
Jesi
Santuario S. Maria delle Grazie
Alla metà del Corso Matteotti , di fronte al monumento a Pergolesi, sorge il maestoso santuario della Madonna delle Grazie.
Nel secolo XIV, sulle mura di un casolare fuori porta in contrada «Terravecchia», venne dipinta da un certo Lippo di Dalmazio bolognese, un’immagine di Maria, che per circa un secolo non riscosse grande venerazione.
Nel 1456 una gravissima pestilenza colpì Jesi, mietendo molte vittime. I superstiti prostrati dinanzi a quella Immagine pregarono la Vergine e il flagello cessò.
La tradizione vuole che in un solo giorno, venne eretta una rudimentale cappella in onore della Madonna delle Grazie, che divenne da allora la principale protettrice della città. Nel 1486 la chiesa venne affidata ai carmelitani della Provincia Romagnola-Picena, che vi costruir ono l’adiacente convento. In esso si celebrarono vari capitoli provinciali di Romagna.
Dopo le momentanee assenze dovute alle imposizioni anticlericali del 1775 e del 1810-1820, il convento venne soppresso nel 1861. Riaperto nel 1931 dai religiosi della Provincia Romana, fu sede per tanti anni del Marianato.
Nel corso dei secoli venne costruito l’attuale santuario e nel 1744, vista la sempre crescente devozione,il Capitolo Vaticano incoronò l’immagine.
Cuore della cappella è l’affresco della B.V. delle Grazie: la Madre Divina è al centro, in proporzioni superumane, le splende sul seno il Bambinello, il volto di Maria è ansiosamente proteso a chiamare a raccolta i suoi figli che numerosi si adunano sotto il suo manto celeste, per trovare grazia e misericordia.
Il Santuario che è il più importante della diocesi, si trova nel cuore della cittadina marchigiana, ed è centro di riferimento per la devozione mariana e per la pastorale della riconciliazione.
I religiosi del santuario curano spiritualmente anche il Monastero delle Carmelitane.
La festa della Madonna delle Grazie si svolge con estrema solennità la prima domenica dopo Pasqua.
Storia e Arte
L’origine del culto della Madonna delle Grazie di Jesi risale al secolo XV. In questo secolo la città di Jesi ed il Contado sono lacerate da lotte e fazioni. Non mancano le pestilenze e le varie malattie d’un tempo. Il bisogno di protezione in simili circostanze, fa sorgere spontaneo e necessario il ricorso alla Vergine e ai Santi.
Su questo sfondo è da collocarsi la costruzione di una piccola cappella in cui viene affrescata la Madonna che tiene sotto il suo mantello gli abitanti di Jesi, nel 1448, vale a dire a due anni di distanza dalla liberazione della città da una prolungata peste.
Non si conosce l’autore dell’affresco. Esso sembra attribuibile ad un artista di scuola umbra del secolo XV. Nel 1486 tale cappella venne affidata ai frati carmelitani i quali ben presto videro la necessità di costruirvi accanto una chiesa più ampia che in seguito venne chiamata “Santuario della Madonna delle Grazie”.
La gente del luogo attribuì lungo i secoli più volte a questa Madonna la liberazione dalla peste per cui fece vari voti di venire in processione ai suoi piedi per ringraziarla. Ora, di questi voti resta solo quello del 2 aprile che ricorda la liberazione dalla peste del 1564.
L’immagine della Vergine venne solennemente incoronata il 19 settembre 1745. La Pia Associazione dei Contadini tuttora esistente, ricorda l’attaccamento della gente umile alla Madonna delle Grazie di Jesi.
Come si è detto sopra, i frati carmelitani provvidero ben presto ad una chiesa più ampia ed accogliente la quale incorporò anche la cappellina sorta nel 1448. Correva l’anno 1509. La chiesa attuale risale, invece, al 1759 anno della sua consacrazione.
Essa rispecchia lo stile del tempo, il barocco ed è ad un’unica navata, con cinque altari laterali oltre la cappella votiva della Madonna.
Le tele degli altari laterali raffigurano i misteri della vita del Signore, la Trinità e la beata Vergine col Bambino. Nell’abside c’è un bel coro ligneo che risale alla fine del 1500.
L’organo fu inizialmente costruito nel 1603 e successivamente in vari tempi rimodernato.
I carmelitani rimasero ad officiare il Santuario fino al 1861 quando vennero espulsi ad opera della soppressione voluta dallo Stato Italiano e vi fecero ritorno nel 1931, dopo ben 70 anno di assenza.
contatti:
Santuario S. Maria delle Grazie
C.so Matteotti, 43
60035 JESI (AN)
tel 0731.53.225
Lugo di Romagna
Chiesa del Carmine e S. Ilario
Il convento di Lugo fu fondato nel 1408, presso la chiesa di S.Ilaro e Stilliano, dove nel 1520 a causa delle guerre, i carmelitani si trasferirono in città, costruendo un’altra chiesa dedicata a S. Ilaro.
Tra il 1750-1772, la chiesa venne costruita nella forma attuale. Lugo appartenne alla Provincia di Romagna e dopo le varie soppressioni, passò nel 1911 alla Provincia di Toscana.
Del convento oggi i religiosi hanno solo una piccola parte, a titolo di custodi della chiesa.
I carmelitani rappresentano un punto di riferimento molto forte per Lugo, il cui patrono S.Ilaro è titolare della chiesa insieme alla Madonna del Carmine.
La presenza di un buon terz’ordine alimenta la devozione verso il Carmelo, tanto forte nella gente di Romagna.
contatti:
Chiesa del Carmine e S. Ilaro
Via Baracca, 1
48022 LUGO (RA)
tel 0545.23.216
Presenza TOC
Macerata
Parrocchia S. Maria delle Vergini
Il Santuario Maria SS. delle Vergini, domina con la sua imponente mole la vallata del chienti fino al mare.
I carmelitani della Congregazione mantovana ricevettero la custodia del nascente tempio fuori la città nel 1566. Superbo monumento d’arte per la sua architettura bramantesca e per la dovizia delle sue pitture, è uno dei Santuari più venerati di Macerata.
Si ha memoria della Chiesa delle Vergini fina dal 1355. La relazione della Vergine coi “vergini”, appare dall’affresco eseguito nel 1533, che presenta Maria con in braccio il Bambin Gesù, che ricopre col suo manto fanciulli di ambo i sessi, che secondo un’antica tradizione costruirono l’originaria chiesa dedicata alla Madonna.
Nel 1783 il convento fu aggregato alla Provincia Romana, poi vi furono le varie soppressioni che lo fecero ritornare ai carmelitani nel 1909.
Il Santuario, che è anche Parrocchia, è uno dei più importanti della Diocesi di Macerata, per la grande devozione a Maria SS. delle Vergini.
contatti:
Parrocchia Santa Maria delle Vergini
Via Pancalducci, 31
62100 Macerata (MC)
tel e fax 0733 230025
E-mail: info@santamariadellevergini.org
Sito web: www.santamariadellevergini.org
Presenza TOC
Messina
Parrocchia Santa Maria del Carmine
L’Ordine del Carmelo è stato fondato agli inizi del XIII secolo da un gruppo di eremiti che si stabilirono nel Wadi ‘ain es-Siah al Monte Carmelo, in Terra Santa. Abbandonato l’eremo per via delle lotte contro i saraceni, trasmigrarono dalla Terra Santa in Occidente fondando il primo convento nella città di Messina (1235 circa), sulla sponda del Torrente S.Michele.
Quel luogo per la vita eremitica dei frati si chiamò “Ritiro”, un nome conservato ancora oggi per indicare l’intero quartiere. Dell’esistenza della prima sede (di cui sono visibili i ruderi) è conservato ancora oggi un documento, scritto dal regio notaio Costantino del Bufalo l’8 settembre 1263 e trascritto dal notaio Giuseppe Jannino il 6 marzo 1698, nell’archivio di Stato di Messina.
L’esigenza di passare dall’eremitaggio ad una azione più incisiva di evangelizzazione, la pressione dei fedeli sempre più interessati agli insegnamenti dei frati, convinse la comunità del Carmelo ad entrare nel tessuto cittadino, dentro le antiche mura messinesi.
Il convento dei Carmelitani in Messina è stato sempre tenuto in grande considerazione dai Superiori Maggiori dell’Ordine, da costituirlo Casa Generalizia di studi.
L’attuale sede dei Religiosi non è la prima, son passate altre cinque ubicazioni. Nel 1926 l’arch.Cesare Bazzani progettava la nuova Chiesa. Il 17 Luglio di quell’anno l’Arcivescovo Mons. A. Paino benediceva la prima pietra. Il 3 Giugno del 1930 il nuovo convento fu ultimato e inaugurato alla presenza del Procuratore dell’Ordine p. Antonino Franco.
A distanza di un anno anche la chiesa veniva portata a compimento, ed il 15 luglio 1931, con l’ingresso trionfale del Simulacro della Vergine del Carmelo si inaugurò, dedicandola a Maria del Carmelo restando titolare della Parrocchia San Lorenzo martire, una tra le più antiche parrocchie della città.
Il 13 Maggio 1956 l’Arcivescovo Mons. A. Paino, con decreto vescovile, eleva alla dignità di Santuario la chiesa del Carmine – Parrocchia San Lorenzo.
Grazie all’operato dei Religiosi, durante l’Anno Mariano, il 17 dicembre 1988, la Parrocchia San Lorenzo assume il titolo di Parrocchia Santa Maria del Carmine.
Ma la storia non è tutta qui. A Messina, come in ogni città della Sicilia, i frati hanno curato fortemente, fin dai primi tempi, il culto alla Madonna del Carmine e ai Santi del Carmelo.
La storia carmelitana messinese raccoglie, dai primi tempi della sua fondazione, una presenza laicale carmelitana sia maschile che femminile che dopo l’approvazione papale di Nicolo V con la Bolla “Cum Nulla”, chiamiamo Terz’Ordine. Tra i suoi figli, oggi, tutto il Carmelo Messinese si vanta di avere Sant’Annibale Maria di Francia.
La fondazione del primo Convento carmelitano nei sobborghi di Messina, conferisce alla città e alla Sicilia il privilegio di essere riconosciuta la “seconda culla dell’Ordine” (Per ulteriori notizie riguardante la presenza carmelitana in Messina si veda: C. NICOTRA, Il Carmelo Messinese, Messina 1974).
contatti:
PARROCCHIA SANTA MARIA DEL CARMINE
Via A. Martino, Is. 214
98123 MESSINA
tel 090.71.70.89 – fax 090.66.20.70
Nocera Umbra
Il convento di Nocera, intitolato a San Paolo Apostolo, si trova proprio al centro del paese; in mezzo agli stupendi paesaggi che l’Umbria ci riserva.
I Carmelitani sono presenti dal 1893, quando il Priore generale Padre Galli, comprò sia il convento che il terreno, prima appartenuti ai Cappuccini e nel 1333 alle Monache Benedettine. In seguito al terremoto del dicembre del 1997 che ha danneggiato l’Umbria e le Marche, con gravi danni a Nocera, il convento e la chiesa sono stati notevolmente ristrutturati e resi agibili nel settembre del 2001.
Le numerose camere per gli ospiti ed un parco molto bello che circonda il convento, fanno del convento nocerino, una bella casa d’accoglienza.
Questa casa è nata dall’esigenza della Provincia di avere un luogo dove potere accogliere tutta la famiglia carmelitana, Religiosa e Laica, per un cammino spirituale e corsi di formazione.
contatti:
Convento S. Paolo apostolo
Via San Paolo, 13
06025 NOCERA UMBRA (PG)
tel 074.28.12.053 – fax: 074.28.18.814
Sito web: www.carmelitaninoceraumbra.it
Palermo
Carmine Maggiore – Parrocchia San Sergio
L’arrivo dei carmelitani nel capoluogo siciliano dovrebbe datarsi a prima del 1250. La chiesa del Carmine Maggiore vero gioiello d’arte si trova proprio al centro del mercato popolare di Ballarò.
Il Carmine ha forma di basilica a croce latina e presenta una cupola che è unica nel suo genere. Da ammirare all’interno della chiesa l’artistico coro in legno, i quadri del De Vigilia e del Novelli, ma principalmente i meravigliosi stucchi del grande Serpotta, oltre alle suggestive statue del Gagini. Risulta ben conservato anche il bel chiostro cinquecentesco.
Nutrita è la presenza del TOC, che organizza con grande sfarzo la festa della Madonna del Carmine l’ultima domenica del Carmine.
Attualmente i religiosi carmelitani svolgono servizio pastorale nella chiesa parrocchiale di S.Sergio Papa, al centro di uno dei più grandi quartieri popolari di Palermo che prende il nome di Brancaccio. Il quartiere presenta vari disagi sociali, principalmente quello giovanile.
L’opera dei frati si svolge in una realtà che pur essendo difficile, non scalfisce il forte legame che unisce la gente del popolo alla Vergine del Carmelo.
contatti:
Carmine Maggiore
Via G. Grasso, 13/A
90134 PALERMO
tel 091.651.20.18 – fax 091.651.20.18
Parrocchia San Sergio papa
Corso dei Mille, 1070
90123 PALERMO
tel e fax 091.47.43.24
Presenza TOC
Palestrina
Parrocchia Sant’Antonio Abate
La presenza dei carmelitani a Palestrina nella chiesa di S.Antonio Abate risale al 1467. Il convento appartenne alla Provincia Romana, eccettuato il periodo 1640-1759, quando fu soggetto al Priore Generale.
Nel 1614 il convento e la chiesa furono abbelliti dal P. Sebastiano Fantoni, palestinese, in seguito Priore Generale. Egli arricchì anche la biblioteca di oltre 1000 volumi, aumentata in seguito da generose donazioni delle famiglie Colonna e Barberini.
La Confraternita dello Scapolare assai numerosa, esisteva già nel 1550. La chiesa parrocchiale di S.Antonio Abate che sorge nei pressi del maestoso tempio pagano dedicato alla dea Fortuna, è assai frequentato dai palestinesi assai devoti della Madonna del Carmine.
Oggi la comunità carmelitana è composta da religiosi che animano principalmente la pastorale vocazionale parrocchiale e carmelitana in particolare, grazie alla presenza di numerosi giovani.
contatti:
Parrocchia Sant’Antonio Abate
Piazza del Carmine
00036 PALESTRINA (RM)
tel 06.953.81.31
Pianella
Parrocchia Sant’Antonio Abate
Fondato nel 1571 dalla Provincia Terra di Lavoro, passò quattro anni dopo alla Provincia d’Abruzzo. Fu sede dei capitoli provinciali d’Abruzzo del 1680, 1736 e 1758.
Il convento venne soppresso durante il governo napoleonico, ma la chiesa venne officiata dai religiosi fino al 1860. Il convento fu riaperto dalla Provincia Romana nel 1943.
Sia la chiesa di S.Antonio Abate che il santuario del Carmine officiate dai carmelitani, hanno avuto dopo il 1945 dei restauri che nulla hanno tolto allo stile originario, come ad esempio il bel barocco di stile napoletano del Carmine.
I carmelitani sono molto amati dai pianellesi, in quanto gli unici religiosi presenti nella città. Pianella rimane l’unico convento carmelitano presente oggi in Abruzzo.
La parrocchia è viva nelle sue varie associazioni, ed il TOC è uno dei più numerosi della Provincia.
La devozione profonda al Carmelo di Pianella, ha dato all’Ordine Carmelitano, numerosi religiosi approdati anche al sacerdozio.
contatti:
Parrocchia Sant’Antonio abate
Via San Francesco, 1
65019 PIANELLA (PE)
tel 085.97.13.63
Pisa
Parrocchia Santa Maria del Carmine
La presenza carmelitana a Pisa risale al 1248. L’anno seguente i carmelitani ebbero in dono alcuni terreni situati nella zona di Barbaricina-Cafaggio vicino al mare, dove edificarono verso il 1250 la chiesa dedicata a S.Maria del Carmine e a S.Margherita.
Le incursioni dei pirati costrinsero i frati nel 1272 a costruire una chiesa dedicata alla Ss. Trinità. Nel 1329 i religiosi acquistarono terreno urbano presso la chiesa di San Verano in Kinzeva, dove si sviluppò l’attuale complesso S.Maria del Carmine.
Nel 1333 il convento dalla Provincia Romano-Tuscia passò a quella Toscana. Esso fu importante sede di studio dell’Ordine (famosa la figura dell’umanista carmelitano Guido da Pisa). Al Carmine di Pisa il Masaccio dipinse il grande Polittico della Madonna dei Carmelitani, oggi a Londra.
Vi lavorò anche Fra Filippo Lippi che lasciò affreschi oggi perduti, insieme a sculture donatelliane. In epoca barocca la chiesa venne abbellita da pitture dell’Allori, Gentileschi ed altri, con l’aggiunta di marmi lavorati e d’arredi in legno che s’estendono alla sacrestia.
Il convento (ricostruito dalle fondamenta, in seguito ai bombardamenti della II guerra mondiale), conserva del chiostro strutture romaniche e rinascimentali, con affreschi trecenteschi attribuiti a Giovanni da Milano.
La chiesa che si affaccia sul frequentatissimo Corso Italia è assai cara ai pisani, ed è frequentata da tanti studenti, che provenienti da tutta Italia, studiano nella città della Torre più famosa del mondo.
contatti:
Parrocchia Santa Maria del Carmine
Corso Italia, 85
56125 PISA
tel 050.50.24.10 – fax 050.22.07.857
Pozzo di Gotto – Messina
Santuario della Madonna del Carmine
Situato su una verde collina di Barcellona Pozzo Di Gotto (prov. di Messina), il santuario e il convento furono costruiti dai Carmelitani il 26 agosto 1583.
Oggi vi risiede una comunità di quattro frati.
Impegnata al servizio liturgico del Santuario della Madonna del Carmine, la fraternità offre:
• il ministero dell’accoglienza per singoli o piccoli gruppi che desiderano risiedere per giornate di ritiro ed esercizi spirituali;
• il ministero della Parola e dell’educazione alla preghiera;
• la preghiera comunitaria quotidiana: Lodi (h: 6.00), Mezzogiorno (h. 12,15), Vespri (h. 19.30), Compieta (h. 21.30 – con l’ora legale h. 22.00);
• ogni venerdì alle h. 19.00 nella cappella del convento lettura e commento (lectio divina) del vangelo della liturgia della Domenica;
• ogni sabato dalle h. 21.30 alle 22.30 nella cappella del convento veglia di preghiera (Lucernario) per l’attesa della Domenica.
contatti:
Sito web: http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/gli_amici_carmelitani.htm
Roma
Basilica Parrocchiale San Martino e Silvestro ai Monti
Sul colle Oppio declivo dell’Esquilino, s’innalza da secoli maestosa la basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti. Nel III secolo un cero Equizio forse prete romano, costruì una prima chiesa, dedicata inizialmente a Maria santissima Gaudiam Christianorum, in quanto tra quelle mura Papa Silvestro incontrando nella sua attività l’imperatore Costantino per intercessione di Maria, ottenne la pace per il mondo cristiano.
La chiesa affidata prima ai Benedettini ed in seguito ai Canonici Regolari, nel 1299 venne data da Bonifacio VIII ai carmelitani con l’annesso convento, a condizione che vi erigessero una casa di studio. Il convento durante i secoli subì numerose devastazioni, dovute alle guerre e alle varie soppressioni del passato.
Sede di vari capitoli generali dell’Ordine Carmelitano, il convento è stato anche residenza del Priore Generale e della sua curia.
Nel 1759 venne incorporato alla Provincia Romana, che in esso vi stabilì la curia provincializia. Il convento fu nei secoli restaurato varie volte (ricordiamo il rinnovamento ed ingrandimento fatto dai Generali Audet e Filippini e quello più recente del 1958, in cui il convento è stato completamente rinnovato dalle fondamenta).
Anche la Basilica nel corso dei secoli, ha subito vari cambiamenti. Nel 509 Papa Simmaco edificò la Basilica sopra il titolo di Equizio, dedicandola a San Martino di Tours. Restaurata nel 772 da Adriano I, oggi si conserva qualcosa della originaria Basilica, demolita nel 844-847 da Sergio II che costruì l’attuale, completata da Leone IV.
I grandi lavori però si ebbero nella seconda metà del XVII secolo, ad opera del Generale Giovanni Antonio Filippini, che la restaurò degnamente insieme al convento (l’attuale barocco della chiesa risale appunto a questo periodo).
Grandi artisti lavorarono a S.Martino ai Monti chiamati dal Filippini, e ricordiamo Filippi Gagliardi autore della cripta, Gaspare Dughet autore degli affreschi di S.Elia, Paolo naldini ed altri. Nella cappella si venera l’immagine cinquecentesca della Madonna del Carmine opera di Girolamo Massei, venerata da Papi e Santi, quali S.Giuseppe Benedetto Labre.
Il titolo equizio che si trova sotto la Basilica è uno dei più belli di Roma, per le testimonianze d’arte e di fede ivi presenti. S.Martino ai Monti sede cardinalizia, ha avuto titolari illustri cardinali specie quelli di Milano, ed il teatino S.Giovanni Tomasi di Lampedusa.
Tanti uomini illustri dell’Ordine sono vissuti a S.Martino e vogliamo ricordare su tutti il Venerabile Angelo Paoli Padre dei Poveri. S.Gaspare del Bufalo è stato battezzato proprio nella Basilica di S.Martino.
Oggi S.Martino ai Monti è il convento più importante della Provincia, in quanto sede della Curia Provinciale, dello Studentato, del Centro Stampa e Missioni Carmelitane, del TOC Provinciale e della locale comunità parrocchiale. S.Martino dunque è il centro propulsore della Provincia,a cui si muovono tutte le realtà provinciali carmelitane.
Lo studentato intitolato a S. Pier Tommaso d’Acquitania è formato da chierici provenienti dall’Italia, Colombia e Romania. Per diverso tempo dopo la seconda guerra mondiale S. Martino fu casa di studi filosofici per numerosi chierici carmelitani e anche di altri Ordini.
La Parrocchia svolge la sua attività in una delle zone più centrali di Roma, e principalmente si distingue nel campo sociale a favore dei più bisognosi, in particolare stranieri, per la vicinanza alla Caritas del Monte Oppio.
Molto sentita è la devozione alla Madonna del Carmine, che richiama tanti fedeli a S. Martino durante la festa del 16 Luglio, in cui si svolge una solenne processione a per i quartieri della Parrocchia.
Il Centro Stampa Carmelitano redige la rivista La Madonna del Carmine, diffusa in tutte le realtà Carmelitane italiane.
contatti:
Basilica Parrocchiale
Ss Silvestro e Martino ai Monti
Viale Monte Oppio, 28
00184 ROMA
tel 06.47.84.70.49 ufficio parroco
tel 06.47.84.70.48 ufficio vice-parroco
tel 06.47.84.70.45 sagrestia
Roma
Parrocchia S. Maria in Traspontina
Il Santuario Santa Maria in Traspontina è senza ombra di dubbio la chiesa carmelitana più famosa di Roma. Il vocabolo attuale «in Traspontina», deriva forse dalla denominazione medievale «in Traspadana», che indicherebbe in quest’epoca la vicinanza di un ospizio dei Lombardi.
Secondo però l’opinione più diffusa, la chiesa deve il suo nome «al luogo dove si trova».
Essa infatti è la prima chiesa che s’incontra dopo aver attraversato il ponte Sant’Angelo. Fu una delle tre diaconie, erette da Papa Adriano I (772-795).
E in Traspontina che gli antichi dignitari davano il benvenuto agli Imperatori che si recavano a farsi incoronare dal Papa, nella Basilica di San Pietro. L’antica chiesa che non esiste più, era più vicina a Castel S.Angelo della chiesa attuale.
I carmelitani l’ebbero affidata nel 1484 dalla bolla d’Innocenzo VIII. Dopo il sacco di Roma dei lanzichenecchi del 1527, vennero rinforzate le fortificazioni di Castel Sant’Angelo, e la chiesa della Traspontina in parte venne demolita nel 1564.
La nuova chiesa fu eretta in via Alessandrina (oggi via della Conciliazione), sempre nel Borgo e più vicina a S. Pietro. L’inaugurazione della chiesa avvenne nel 1587 e Sisto V la dichiarava Titolo Presbiteriale Cardinalizio.
Nel 1728 la chiesa venne consacrata da Benedetto XIII. Sino al 1901 il convento fu residenza ufficiale del Generale dei carmelitani e della sua Curia, quantunque il generale spesso abitasse nell’altro convento romano di S.Martino ai Monti.
Nel convento di S.Maria in Traspontina si svolsero gran parte dei capitoli generali dell’Ordine. Incamerato dallo stato nel 1873, fu lasciato ai religiosi officianti la parrocchia solo una piccola parte. Nel 1946 passò sotto la giurisdizione della Provincia Romana.
Grandi artisti lavorarono alla Traspontina. Ricordiamo l’architetto Francesco Peperelli, che costruì la navata trasversale della chiesa, la stupenda sacrestia, il capitolo e il grande coro.
Carlo Fontana costruì nel 1674 il superbo altare, destinato ad ospitare l’immagine miracolosa della Vergine.
L’antica immagine della Madonna della Traspontina, venerata da Pontefici e da tutto il popolo romano specie di quello del Borgo Sant’Angelo, secondo una antica tradizione, sarebbe stata portata dai carmelitani nel XIII secolo quando fuggirono dalla Terra Santa.
I critici moderni invece, pensino si tratti di una pittura italo-bizantina. La venerata immagine venne incoronata da Pio XI nel 1929, prima tra tutte le Madonne carmelitane, ad ottenere tale privilegio.
La comunità dei carmelitani, svolge la sua attività pastorale in una chiesa assai frequentata da numerosi fedeli, che si recano a visitare la tomba dell’Apostolo Pietro, garantendo assiduamente il fecondo ministero della riconciliazione.
La festa del 16 luglio è seguita da una solenne processione della statua della Madonna del Carmine, che si svolge la prima domenica seguente la solennità del Carmine, animata dal TOC parrocchiale e dagli abitanti di tutto il Borgo.
contatti:
Parrocchia S. Maria in Traspontina
Borgo S. Angelo, 15
00193 ROMA
tel 06.68.30.00.63 – fax 06.68.80.33.15
Sito web: www.parrocchiatraspontina.it
Roma – Torrespaccata
Parrocchia Santa Maria Regina Mundi
La Parrocchia è sita nel quartiere di Torre Spaccata nel territorio della Diocesi di Roma e fa parte del Settore Est – XVI Prefettura.
Nel 2011 ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni di vita essendo nata ufficialmente nel luglio del 1961 e da sempre è affidata alla cura pastorale dei Carmelitani della Provincia Romana (ora Italiana).
Il 20 agosto 1961 p. Giuseppe Leonardi e p. Tommaso Pallicca danno inizio alla vita pastorale della parrocchia, celebrando la Santa Messa sull’auto-cappella messa a disposizione dalla Pontificia Opera per Assistenza (P.O.A.)
Verso la fine di ottobre del 1961 iniziano i lavori per la costruzione della cappella provvisoria che viene solennemente benedetta il 6 dicembre, da S. Ecc. Rev. il Cardinale Luigi Taglia, pro Vicario del Papa.
Durante la celebrazione viene data lettura del Decreto 1024/61, emanato dal cardinal Vicario il 30 novembre 1961, col quale la Parrocchia viene eretta e dedicata a Maria SS.ma Regina Mundi.
Bisogna aspettare il 1970 per la costruzione della grande chiesa parrocchiale, benedetta ed inaugurata dal Card. Vicario di Roma, Angelo Dell’Acqua il 21 febbraio di quell’anno. L’attuale chiesa nelle linee architettoniche e nelle proporzioni assume la grandiosità di un santuario: un monumento che vuole essere un tributo di arte e di fede a Maria. Può contenere oltre 500 persone sedute. È opera degli architetti Eugenio Montuori e Giuseppe Nicolosi.
Sulla sinistra della chiesa – quale corpo a sè stante – svetta il campanile di 30 metri. Sempre sul lato sinistro vi è il battistero, ora trasformato in Centro di accoglienza con la sede della Caritas parrocchiale. Sul lato opposto, a desta della chiesa, si trova la casa parrocchiale con gli uffici al pianterreno e le camere dei religiosi al primo piano.
L’interno della chiesa, a tre navate, è caratterizzato dalle strutture in cemento armato e dalle pareti rivestite con mattoni a vista. La navata centrale è lunga 68,85 metri e larga 25,52 metri ed alta 19 metri. La cupola quadrata, al tiburio, raggiunge l’altezza di 24 metri, mentre la facciata è alta 21 metri.
Nel 1975 le pareti laterali sono state arricchite da una serie di otto grandi tele, opera del pittore Benedetto De Santis.
Il presbiterio ha subito una prima ristrutturazione negli anni ’80. È composto dal tabernacolo (un mondo sovrastato dalla immagine del “Cristo della Montagna”) con ai lati una Gloria di angeli, dalla sede del celebrante, dall’ambone, dal fonte battesimale e dall’altare.
Tutte le realizzazioni in bronzo, lavori unici e originali fatti appositamente per la chiesa, sono opera dell’artista Giorgio Fiordelli.
In alto, sul tiburio, altre due vetrate doppie (con quattro scene), ornano la chiesa. Sono opera del pittore Benedetto De Santis (lo stesso autore delle otto tele che si trovano lungo le pareti della chiesa).
Nel 2011, a ricordo del Giubileo parrocchiale, l’ambone è stato posto in una posizione più consona, vicina all’assemblea e sul tiburio, accanto alle vetrate, sono state poste una serie di grandi icone realizzate dal maestro Ivan Polverari.
Di pregevole valore artistico è la grande vetrata dell’abside (dimensioni 12,40 x 6 metri) che rappresenta la Madonna, Regina del mondo e Madre del Carmelo (con l’immagine del libro dell’Apocalisse: la donna vestita di sole, con la luna ai suoi piedi e una corona di dodici stelle); al lato, S. Elia Profeta, con in mano la spada di fuoco, ispiratore dell’Ordine Carmelitano e S. Simone Stock, il santo che ha ricevuto lo scapolare da Maria (in basso a destra è stato aggiunto lo stemma del Papa Paolo VI, non solo perchè la vetrata è stata realizzata durante il suo pontificato, ma anche perchè il S. Padre ha voluto finanziare tutta l’opera come ricordo della sua visita nel Natale del 1971); è opera della Prof.ssa Laura Giuliani Redini ed è stata eseguita dalla ditta “Vetrate D’Arte Giuliani” di Roma.
Nel 1993 sono stati eseguiti dei lavori all’ingresso della chiesa: sono state realizzate due moderne e funzionali salette per le confessioni, un portale di vetro con il Tau e due acquasantiere in rame. Nel 1997, sulla parete destra della chiesa, è stata collocata una grande statua del Cristo crocifisso di Mons. Ricci, ricavato in maniera straordinaria dallo studio della Sindone.
Nel 2006 è stata completamente restaurata anche la Cappella feriale, ora dedicata alla B. V. Maria del Monte Carmelo e al beato Giovanni Paolo II perché ne custodisce la preziosa reliquia di uno Scapolare del Carmine appartenuto allo stesso papa Wojtyla, di cui si può ammirare anche un busto in bronzo opera dell’artista Celestino Giampaoli, grande medaglista e scultore.
La devozione a Giovanni Paolo II si arricchisce anche del ricordo della sua vista pastorale del 14 dicembre 1986.
Tra gli altri personaggi che hanno visitato la Parrocchia, si segnalano la Beata Teresa di Calcutta, venuta nel maggio 1993 per l’occasione della Professione religiosa di alcune suore del suo Ordine e don Andrea Santoro, sacerdote “fidei donum” della Diocesi di Roma, che domenica 15 gennaio 2006, venne a celebrare la S. Messa, proprio pochi giorni prima della sua uccisione nella sua Parrocchia di S. Maria in Trabzon in Turchia.
La Comunità ha inoltre un legame particolare con l’India in quanto è in continuo contatto con Suor Bertilla, la responsabile del Vimala Hospital, il lebbrosario di Mumbai e dal 1988 l’allora Arcivescovo di Bombay, Simon Ignatius Pimenta è Cardinale titolare della Parrocchia.
Dal 2001 la Parrocchia ha un ricco sito internet che ne raccoglie la storia, la cronaca e l’attività pastorale.
contatti:
Parrocchia S. MARIA REGINA MUNDI
Via Alessandro Barbosi, 6
00169 ROMA
tel 06.26.37.98 – fax 06.23.26.90.25
E-mail: parrocchia@mariareginamundi.org
Sito web: www.mariareginamundi.org
Presenza TOC & Carmelo Domestico
Roma – Mostacciano
Parrocchia Santa Maria del Carmelo
La Parrocchia è stata eretta il 1 gennaio 1974 con il decreto del Card. Vicario Ugo Poletti “Quo uberius” ed è stata affidata ai sacerdoti dell’Ordine dei Carmelitani.
I Padri Carmelitani Amedeo Verdirosi e Tommaso Pallicca dal 1973 hanno iniziato a curare impostare ed avviare l’azione pastorale della Chiesa di Roma nel nostro quartiere.
In quel periodo si ha notizia che l’Amministrazione Comunale, rispondendo alle sollecitazioni dell’ordine Carmelitano, ha intestato alcune strade del quartiere ad eminenti Carmelitani, mentre la strada centrale della zona A viene intitolata alla Beata Vergine del Carmelo.
contatti:
Chiesa Parrocchiale S. Maria del Carmelo
Piazza B. V. del Carmelo, 10
00144 ROMA
tel 06.529.40.61 – fax 06.522.44.818
Sito internet: www.parrocchiasantamariadelcarmelo.it
Orario S. Messe Orario Invernale (settembre-giugno) Feriale: 9:00 18:30 S. M. Carmelo 18:00 Stella Maris
Prefestivo: 18:30 S. M. Carmelo 18:00 Stella Maris
Festivo: 8:30 10:00 11:30 12:30 18:30 S. M. Carmelo 9:00 11:00 Stella Maris
Orario Estivo (giugno – settembre) Feriale 09:00 S. M. Carmelo 19:00 Stella Maris
Prefestivo: 19:00 S. M. Carmelo 18:00 Stella Maris
Festivo: 8:30 11:30 19:00 S. M. Carmelo 10:00 Stella Maris
Santa Marinella
Parrocchia del Carmelo
La Parrocchia della Beata Maria Vergine del Carmelo, eretta in Santa Marinella nel 1949, venne affidata ai Padri Carmelitani della Provincia Romana nel 1953, grazie all’opera del carmelitano P. Lorenzo van den Eerenbeemt, fondatore a Santa Marinella con la Madre Curcio, delle Suore missionarie Carmelitane di Santa Teresa del Bambin Gesù.
L’attuale convento fu incorporato nel 1954. Con il generoso contributo di benefattori, parrocchiani e villeggianti, sono stati possibili restauri ed abbellimenti, sia nella chiesa parrocchiale, sia in quella succursale del Rosario.
I religiosi carmelitani assistono spiritualmente le suore carmelitane ivi presenti, garantendo la loro assistenza pastorale a tutta la cittadina, che festeggia con solennità la festa del Carmine l’ultima domenica di Luglio.
contatti:
Parrocchia del Carmelo
Via F. Odescalchi, 25
00058 SANTA MARINELLA (RM)
tel 0766.53.70.74 – fax 0766.53.84.10
Sassari
Chiesa del Carmelo
I carmelitani a Sassari sono presenti già verso il 1611, presso la Chiesa di S. Antonio fuori le mura. In seguito il convento venne trasferito nel 1639 dentro la città nel luogo attuale.
Annesso alla Provincia Romana nel 1909, molti locali sono stati adibiti a caserma dei Carabinieri in seguito all’incameramento del 1856.
I lavori di restauro della Chiesa risalgono al 1958. Sassari è assai devota alla Madonna del Carmelo, festeggiata solennemente con una grande processione il 16 Luglio. Impegnativo ed intenso risulta il servizio in chiesa da parte dei religiosi, con le sante messe e le confessioni assai frequenti, specie nel periodo pasquale e natalizio e nel mese di Maggio tipicamente mariano.
La novena alla Madonna del Carmine animata dal fiorente TOC locale è assai sentita, e richiama devoti anche dai paesi vicini.
Molto forte è anche la devozione a S. Zita ed al Santo Bambino di Praga, la cui statua è stata nel 1958 decorata con una bella corona aurea.
contatti:
Chiesa del Carmelo
Via Mercato, 3/c
07100 SASSARI
tel 079.23.37.33
Sassone
Casa di Spiritualità Religiosa – Roma – Ciampino – Sassone
Il Carmelo di Sassone è uno dei conventi carmelitani più noti in Italia e nel mondo.
Ogni membro della Famiglia, a qualsiasi titolo vi appartenga, lo conosce perché vi si celebrano tutti i grandi eventi del Carmelo italiano e Mondiale (dal Capitolo provinciale della Provincia Italiana, a quello Generale).
Il complesso, nato negli anni ’60 come seminario, è diventato poi centro per incontri formativi.
Rimodernato ed ampliato in occasione del Grande Giubileo del 2000, Sassone oggi è la più grande struttura carmelitana aperta anche ad altre diverse realtà ecclesiali.
contatti:
Casa di Spiritualità Religiosa
Via doganale, 1
00043 SASSONE – CIAMPINO (RM)
tel 06.796.02.47 – 06.796.01.85
fax 06.796.15.15
Visitate il sito per maggiori informazioni: www.ilcarmelo.net
San Felice del Benaco
Casa per Ferie “Al Carmine” – Santuario del Carmine
I Frati Carmelitani sono presenti a San Felice del Benaco nel Santuario del Carmine, posto in una stupenda posizione tra il verde degli ulivi e l’azzurro del lago di Garda.
Essi offrono un servizio d’animazione liturgica nel Santuario; accolgono i pellegrini e sono disponibili per colloqui spirituali.
L’atmosfera è molto famigliare.
La Casa di Accoglienza, adiacente al Santuario, soddisfa il riposo del corpo e permette un ristoro spirituale per chi lo desidera. Ambientata in una zona di quiete, la Casa è ben collegata con le vie di comunicazione stradale più importanti.
La Casa di Accoglienza completamente rinnovata dispone di 3 ascensori che la rendono accessibile anche ai portatori di Handicap.
Dispone di 60 camere e può ospitare fino a 120 persone in accoglienti e confortevoli camere singole e doppie con servizi, telefono, frigobar e tv.
Dalle camere si ha una stupenda veduta del lago di Garda e delle colline circostanti.
Per il Ristoro sono presenti nella casa un Bar ed il “Ristorante Fontana Monte”.
In un’ampia e luminosa sala ristorante con caminetto si possono ospitare fino a 200 persone.
La Casa ha a disposizione un gran parcheggio anche per autobus dispone di un ampio giardino con uliveto. Meraviglioso è il chiostro monastico posto al centro della Casa.
Per riunioni, seminari e convegni sono presenti un Auditorium per 150 persone e quattro Sale riunioni.
contatti:
Via del Carmine, 11 – 25010 S.
Felice del Benaco (BS)
tel (+39) 0365 557058
E-mail: santuariocarmine.sfb [at] gmail.com
Sito web santuario: www.santuariodelcarmine-sanfelice.it
Sito web casa per ferie: https://www.carminesulgarda.it/
Telefono +39 335 705 1860
Email info@carminesulgarda.it
Indirizzo Via Carmine, 11 25010 San Felice del Benaco (BS)
Trapani
Basilica Maria Ss.ma Annunziata – Parrocchia
La complessa realtà del santuario dell’Annunziata di Trapani, denominato anche “santuario della Madonna di Trapani” testimonia il radicamento profondo di fede e di pietà del popolo di Dio in questa Chiesa santa che è in Trapani, città marinara, nel suo territorio contadino, in Sicilia e oltre, e nel Carmelo.
Un popolo attratto dal carisma marieforme e dallo splendore di una icona che ispira l’anima al trasporto d’amore verso il Signore Gesù, che, assise bambino sul trono del braccio della madre, le esprime la sua tenerezza di figlio. È verso di lui che Maria invita con la sua mano, dicendo: “Fate quello che vi dirà”‘ (Giovanni 2,5).
Vasta e antica è la produzione letteraria e artistica intorno alla storia, al culto e alla rilevanza ecclesiale sempre crescente di questo santuario.
In considerazione di ciò riteniamo utile proporne sinteticamente un profilo, ai fini di una rapida presentazione ai pellegrini, visitatori e scolaresche che, con vivo interesse giungono qui provenienti da ogni parte.
Si rivive una storia, un evento, bello, semplice, del popolo di Dio, che apre il cuore alla speranza cristiana sotto lo sguardo della Vergine Madre.
All’origine del culto alla Madonna di Trapani non c’è un miracolo, un’apparizione. C’è una chiesetta dedicata all’Annunziata, alle falde del Monte S. Giuliano-Erice, ove sgorga una polla: l’acqua della Madonna, appartenente ad una nobile famiglia, Notar Ribaldo e la moglie Donna Palma, un antico piccolo luogo di culto per i loro contadini.
Siamo nella prima metà del 1200; decidono di donare ai frati carmelitani questa chiesa fuori le mura.
I frati giungono dalla Palestina a metà tra il 1230-40 a Trapani, ospitati dal Senato presso la chiesa di S. Maria del Parto entro le mura e felici ora di trasferirsi qui per fondare il loro eremo all’Annunziata, un titolo che rievoca quel lontano Carmelo, costretti a lasciare, vicino a Nazaret.
Essi si chiamano Fratelli della B. V. Maria del Monte Carmelo. Il loro carisma è l’ossequio a Gesù Cristo come fraternità contemplativa sulle orme di Maria, eremiti non più crociati; ora mendicanti itineranti in Europa in mezzo al popolo.
Nessuna visione miracolosa. Al suo sorgere tuttavia c’è un grande personaggio, S. Alberto da Trapani, vissuto nella seconda metà del 1200 e transitato al cielo il 7 agosto del 1307 a Messina e subito proclamato Santo dall’arcivesco-vo-archimandrita e acclamato dal popolo.
Della nobile famiglia degli Abate: il padre Benedetto, ammiraglio del versante occidentale dal canale di Sicilia fino al limitare del Tirreno Meridionale; la madre Giovanna Palizzi di Messina, che tanto aveva sospirato la nascita del figlio avuto dopo 26 anni di matrimonio sterile, lo zio Enrico, segretario dell’imperatore Federico II di Svevia.
S. Alberto degli Abate è il vero fondatore spirituale dell’Annunziata di Trapani e Patrono della città.
Entrato giovinetto in questo monastero, vi professa i voti e viene ordinato sacerdote.
Rinunzia ad un enorme patrimonio, al suo lignaggio e al suo futuro politico, per vivere povero, casto e ubbidiente.
contatti:
Via Conte Agostino Pepoli, 178
91100 TRAPANI
tel 0923.539184 – fax 0923.503028
Sito web: www.madonnaditrapani.it