Le nostre presenze parrocchiali in Congo sono luoghi privilegiati del rapporto tra noi Carmelitani, il nostro carisma e la comunità ecclesiale locale.
La forza della nostra spiritualità risiede nel fatto che essa forma la coscienza, il cuore e prepara alla fede il popolo credente.
Il Centro Missioni Carmelitano, che da anni opera nella realtà della Repubblica Democratica del Congo, grazie alla presenza dei Carmelitani e al sostegno di tanti benefattori, è coinvolto nella lotta al fenomeno dei “ragazzi di strada”.
Per facilitare il loro reinserimento, realizza attività su due livelli:
1) Nella strada o in luogo aperto.
La dinamica adottata dagli operatori del Centro Missioni consiste nel conoscere e comprendere la vita del giovane, bisogna andare là dove vive il ragazzo, cioè sulla strada.
Spesso si tratta di persone minorenni, che hanno abbandonato la famiglia in cerca di una situazione 0avvivenza o di un minimo di dignità.
Si tenta un’azione di recupero del rapporto con le loro famiglie d’origine e con le scuole di avviamento professionale, per favorire un reinserimento sociale e la possibilità di un lavoro futuro.
2) In famiglia.
Accanto a questo primo approccio con i giovani è fondamentale un’opera congiunta con altre ONG locali, specializzate nell’accompagnamento psicosociale e nella riunificazione familiare.
Il Centro Missioni segue i singoli genitori e vuol sensibilizzare tutta la popolazione ad una presa di coscienza del ruolo educativo e sociale della famiglia.
I genitori che hanno ricevuto i sussidi destinati all’educazione dei figli, attraverso il progetto di”adozione dei genitori”, si sono impegnati ad utilizzare i fondi per l’istruzione dei propri figli.
La famiglia, quindi, si è assunta di nuovo la responsabilità dell’educazione e dell’istruzione e gradatamente i ragazzi sono passati dai centri di accoglienza all’esperienza del ritorno in famiglia, nella casa paterna.
Con l’aiuto di qualche insegnante e di molti studenti di alcune università locali (Università cattolica del Congo, Istituto Superiore pedagogico della Gombe a Kinshasa, UNIKIN-Chaire UNESCO), abbiamo cercato anche di allontanare i ragazzi abbandonati dalle situazioni a rischio (l’AIDS e altre malattie gravi e contagiose si diffondono sempre più) spiegando quali comportamenti mantenere e favorendo la crescita di una coscienza morale.
Assicurare una buona salute a questi ragazzi e promuovere la loro crescita, è indispensabile per la creazione di una nuova società congolese, che garantisca ai giovani una vita dignitosa e sana.
Solo così sarà possibile inventare uno schema appropriato per lo sviluppo, che risponda al contesto del Congo, e sia reale e duraturo.