Un solenne Novenario, presieduto dal giovane padre Francesco Sciarelli, ci ha preparato alla giornata liturgica del sedici luglio con preghiere e canti di carattere eucaristico- mariano.
Il rito della Professione e il gesto dell’Accoglienza nel nostro Terz’Ordine carmelitano ha richiamato in Basilica, la sera della festa del Carmine, un numero stragrande di fedeli, amici e curiosi (data la novità dell’avvenimento).
La navata risultava gremitissima come nelle grandi solennità: appariva il segno del Popolo di Dio, che veniva a testimoniare un evento straordinario.
Questo è l’anno della Fede, fortemente voluto da Papa Benedetto, e oggi se ne ha avuto un risultato eclatante. Sicuramente l’afflusso di tanta gente sarà dovuto a quello che Papa Francesco chiama “contagio spirituale”. Il significato vero della Professione allude, infatti, al rito del Battesimo, del quale dice la pienezza nella vita cristiana e agevola la partecipazione alla vita stessa di Dio in Gesù e nello Spirito vivificante, mediata dalla Vergine Maria, Mediatrice di Grazia, e dal suo Santo Abito, lo Scapolare.
Nei dodici neo-professi era evidente la gioia, la serenità e l’impegno nell’istruirsi sulla Regola, vivendone il Carisma carmelitano nello stile di Maria, sulla storia dell’Ordine e sullo studio dei suoi numerosi Santi. Durante la celebrazione Eucaristica, l’omelia di padre Nicola Sozzi, assistente spirituale, ha ricalcato questi punti evidenziandone la ricchezza in favore di tutta la Chiesa.
Il secondo momento si riferiva all’accoglienza di altre diciotto persone, chiamate dalla Provvidenza a far parte della famiglia del Terz’Ordine. A loro veniva imposto uno Scapolare di dimensioni più piccole e consegnato il libro del Vangelo. Durante il loro probandato, che li condurrà negli anni alla Professione, saranno istruiti dalla Maestra di formazione, Barbara Rodolico, sulla Regola e sui principi della vita cristiana.
Un plauso è giusto dare alla Presidente, Pina Spano’, che con immensi sacrifici ha preparato nei minimi particolari tutta cerimonia, risultata davvero eccellente.
Su tutta l’assemblea, quella sera, si sentiva la presenza di Maria SS., Madre e Sorella carmelitana, che sembrava percorrere come padrona di casa la vasta navata interessandosi e chiedendo a ciascuno i desideri, le pene, le gioie, i propositi e i bisogni spirituali. Per tutti una carezza e una benedizione.
Così l’abbiamo vista durante la processione, svoltasi lungo i viali della Villa della Madonna e nella festosa agape di fraternità.
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