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12/06/2014: Per non dimenticare i nostri confratelli… P. Elia (Corrado) Jacobucci (1937-2013)

P. Elia Jacobucci nacque a Pianella (Pe) il 26 dicembre 1937, da Corrado e Serafide Tilde Fratini, e fu battezzato col nome paterno di Corrado. Entrò nell’Ordine Carmelitano a Jesi il 16 ottobre 1951. Compì gli studi medi e ginnasiali a Macerata e Jesi (An), successivamente frequentò il Liceo e la Filosofia presso l’Istituto San Pier Tommaso a San Martino ai Monti a Roma. Professò i voti semplici ad Albano Laziale (Roma) il 6 ottobre 1956, assumendo il nome del profeta Elia, e quelli solenni il 29 gennaio 1961. Studiò teologia alla Pontificia Università Lateranense. Fu ordinato presbitero il 22 febbraio 1964. Il suo primo incarico fu a Macerata come vicerettore dei Mariani; successivamente fu inviato a Cagliari. Dal 1966 al 1967 fece parte della comunità di Bologna. Dal 1967 al 1974 fu trasferito a Santa Maria Regina Mundi a Torrespaccata (Roma) con il ruolo di Viceparroco. Dal 1974 al 1979 fu inviato a Palestrina (Roma) come Priore, Parroco ed Economo. Dal 1979 al 1982 svolse le medesime mansioni a Santa Marinella (Roma). Passò poi a Jesi (An) in qualità di sacrista fino al 1988. Da quell’anno fino al 1991 fu inviato a Senigallia (An), sempre come sacrista. Dopo l’unificazione delle Province nel 1991 fece parte della comunità di Forlì, per poi tornare a Jesi nel 2000, dove è rimasto fino alla morte.
È tornato alla casa del Padre la domenica mattina 9 giugno 2013, per improvviso collasso cardiaco, poco dopo avere aperto le porte del Santuario di Jesi, mentre si apprestava a prendere il suo posto al confessionale.
È proprio questo servizio assiduo alle confessioni l’aspetto che più è rimasto impresso nella gente: nonostante i problemi di salute che lo hanno accompagnato fin dalla giovinezza, P. Elia non ha fatto pesare questa condizione e, nel tempo, ha imparato a farne oggetto di autoironia, ponendosi con semplice fraternità in relazione con tutti, confratelli e fedeli. Ha offerto un grande esempio di povertà e distacco, oltre alla disponibilità ai tanti trasferimenti che l’obbedienza gli ha chiesto nell’arco di tutto il suo ministero. La disponibilità per le confessioni ha permesso a molti cristiani di Jesi di apprezzare il suo tratto umano, sobrio e diretto, essenziale nel proporre la fede e le sue esigenze, sempre accogliente e incoraggiante.
Le sue esequie sono state celebrate mercoledì 12 giugno, presiedute dal Vescovo di Jesi, Mons. Gerardo Rocconi, alla presenza di diversi confratelli e sacerdoti diocesani e di altri Ordini, nonché dei tanti fedeli che hanno gremito il Santuario delle Grazie. La salma è stata portata dai parenti al cimitero di Pescara.

Source: News

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