Martedì 7 aprile, nel contesto liturgico dell’Ottava di Pasqua, è stata celebrata, come consuetudine, la festa della Madonna delle Vergini a Macerata. A partire dal giorno di Pasqua, un fitto programma sia liturgico che ricreativo ha coinvolto come sempre molti parrocchiani (e non) sia come organizzatori e volontari che come partecipanti. Ma quest’anno c’è stato qualcosa di più, che è scaturito da un evento increscioso accaduto lo scorso novembre: il furto delle corone della Vergine e del Bambino dall’affresco. Il furto di per sé non era stato grave, dato lo scarso valore delle corone asportate; ciò che aveva fatto preoccupare era stato il danneggiamento dell’affresco, con rimozione di intonaco e caduta di colore. Tuttavia, in tempo record, la sollecitudine della comunità carmelitana (P. Teodoro parroco, P. Arcangelo e Fr. Gabriele) e la generosità dei parrocchiani, hanno permesso di avviare e concludere il cantiere del restauro che ha dato luminosità all’affresco e ha restituito particolari originari togliendo strati di interventi precedenti realizzati secondo criteri ormai superati. Anche il vescovo, Mons. Nazzareno Marconi, ha voluto essere presente alla tradizionale processione per le strade che circondano il Santuario per poi presiedere l’Eucaristia, all’inizio della quale è stata “scoperta” l’immagine restaurata; la sua omelia ha commentato proprio l’Immagine, le forme, i colori, evidenziando come, dalla pittura stessa, la Madonna delle Vergini è, in realtà, la “Madonna dei/delle Vergini”, ossia dei giovani, coloro che si aprono alla vita e pongono la loro maturazione sotto il manto di Maria. La chiesa era gremita di fedeli. Tra le iniziative si è segnalata una mostra molto interessante, allestita nei locali dell’ex marianato, curata dall’infaticabile “Toto” Fusari: la storia dell’Immagine e del Santuario, dall’apparizione della Vergine (467 anni fa), all’arrivo dei Carmelitani, con oggetti e scritti che sono testimonianze storiche, nonché molte foto che documentano la festa negli ultimi decenni.
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