Il pomeriggio di sabato 20 ottobre è stato occasione di incontro, preghiera e fraternità: 25 anni fa, nell’autunno del 1993, iniziava il suo cammino al Carmine di Firenze una comunità speciale, formata da tre religiosi (P. Tiziano Ballarin, P. Raffaele Schiavoni e P. Clemente Benedetti) e alcune famiglie provenienti dal Movimento fondato da P. Agostino Bartolini. Fu proprio quest’ultimo ad avere l’intuizione e a proporla per quel luogo così particolare, ricco di storia, cultura e spiritualità carmelitana da custodire. Il Priore provinciale del tempo, P. Tiberio Scorrano, avviò il progetto offrendo il pieno sostegno della Provincia e diversi confratelli, tra i quali P. Carlo Cicconetti per l’aspetto sia giuridico che di animazione spirituale, si impegnarono negli anni per accompagnare questa esperienza. Un’esperienza che divenne precorritrice di tutta una riflessione che ancora attraversa la vita religiosa oggi, riguardo alla condivisione dei Carismi e della vita tra religiosi e laici. A sua volta, la Comunità di Firenze ha “accompagnato” tanti religiosi e laici che sono passati dal Carmine ricevendo sempre un’accoglienza calorosa e attenta, in un contesto di gioia e vita che esplode (la presenza di tanti bambini, poi adolescenti, poi giovani, ed ora genitori, nel corso degli anni), ma anche di raccoglimento e di senso della presenza di Dio. Forte è stato il senso di comunione all’interno della Comunità stessa, testimoniato in particolare nell’attenzione ai malati; ma forte e disponibile è stato anche il servizio alla Chiesa locale, attraverso la collaborazione nei confronti della locale parrocchia, la disponibilità alla catechesi e all’accompagnamento spirituale, l’attenzione alla carità, la presenza del diacono Emanuele. Venticinque anni sono una consistente fetta di vita: occorreva rendere grazie e celebrare la fedeltà di Dio che ha manifestato il Suo amore anche nei momenti di dolore, trasformandoli in momenti di speranza: la partenza per il cielo di P. Tiziano e P. Clemente, della piccola Sofia Bagnai, angelo della Comunità presso il Padre. Rendere grazie a Dio che ha chiamato e reso possibile, dire grazie anche a chi ha risposto giorno per giorno a questa “vocazione alla comunione” nella concretezza spesso faticosa; per ripartire ancora, secondo le sorprese del Padre che è nei cieli e dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra trova origine (cfr. Ef 3,15), perchè adesso coloro che erano figli sono chiamati ad essere madri e padri anche nello Spirito.
Una festa all’insegna di un iniziale forte momento di preghiera; poi la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal Priore provinciale e concelebrata dai confratelli della Comunità (che, lo ricordiamo, è da diversi anni unita a Castellina, col Priore, P. Luca Sciarelli e il primo Consigliere della Provincia e formatore dei postulanti, P. Nicola Sozzi), P. Raffaele Schiavoni, P. Marco Nuzzi, P. Raffaele Duranti (Rettore del Carmine), con la presenza di P. Giulio Pase, nuovo componente, don Cristian precedente parroco della zona e l’agostiniano P. Massimo Giustozzo, che ha guidato l’Adorazione successiva alla S. Messa. Tanta la gente, amici della comunità e membri del movimento “La Famiglia”, parrocchiani del “Cestello” e, soprattutto, componenti della Comunità che ora sono impegnati nella vita familiare o in altre esperienze. Il grande chiostro del Carmine ha accolto la cena condivisa da tutti nel ritrovarsi e nel rinnovare i vincoli di comunione. Anche per una Comunità possiamo dire: Ad multos annos!