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News| Avvenire – Il meglio della settimana – 6 gennaio

Diventare mamma a vent’anni? Ecco cosa pensano le ragazze

«Oggi bisogna far sì che la maternità sia di nuovo cool, che le ragazze e i ragazzi di 18-20 anni vogliano sposarsi, creare una famiglia e mettere al mondo bambini». Sono bastate queste parole di Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, in un dibattito tv a fine 2023 per accendere un confronto politico al calor bianco, che ha finito per sovrastare una questione decisiva per il futuro di tutti: tra i ventenni di oggi che posto occupa nei pensieri sul proprio futuro la scelta di diventare madri e padri? A partire da questa domanda, Avvenire ha condotto un viaggio in cinque puntate per verificare cosa ostacola oggi nei ragazzi, sul piano culturale, il pensarsi genitori in un futuro prossimo. Abbiamo scoperto che i figli li desiderano ma solo dopo aver fatto chiarezza dentro un percorso di vita che vedono stracolmo di incertezze e incognite. Nelle voci di testimoni, studiosi e soprattutto dei diretti interessati un ritratto inedito di una generazione che si sente interpellata dalla prospettiva della genitorialità più di quel che sembra. Qui tutti gli articoli e i commenti, con le voci tra le altre di Paola Binetti, Emma Ciccarelli, Mariolina Ceriotti Migliarese e di un campione di ragazze di 20 anni.

 

Così il Nicaragua “silenzia” la Chiesa

Nelle ultime due settimane, ogni diciotto ore un operatore pastorale è finito in cella in Nicaragua per un totale di 19. La caccia del “Natale nero” è cominciata il 20 dicembre con il fermo del vescovo di Siuna, Isidoro del Carmen Mora, catturato insieme a due seminaristi. Nei giorni successivi è toccato agli altri, ma è una lista incompleta: vari fedeli hanno denunciato la sospensione sospetta delle celebrazioni in alcune parrocchie, dove i preti risulterebbero irreperibili. Il “Natale nero” si inserisce in una repressione sistematica della Chiesa da parte del presidente Daniel Ortega e della sua vice nonché moglie Rosario Murillo. Un paradosso in una nazione dove almeno il 45 per cento della popolazione si riconosce nella religione cattolica e le sue istituzioni. E la stessa leadership “duale” che stringe la morsa paradossalmente si professa cattolica praticante. Questo non le ha impedito di sferrare, negli ultimi tre anni, un attacco senza precedenti verso sacerdoti, credenti, vescovi, ordini religiosi e realtà ecclesiali di vario tipo. La ragione della contraddizione risiede nella natura della campagna anticlericale. Ad alimentarla non è la contrarietà ai contenuti religiosi di per sé. Bensì il rifiuto nei confronti delle loro ricadute nel contesto pubblico. La Chiesa viene aggredita in quanto ultimo spazio di autonomia nell’asfittica società nicaraguense. Una libertà – di parola e di azione nei confronti delle vittime dell’oppressione – a cui non può rinunciare per compiacere il potere, ma per fedeltà al Vangelo che impone ai cattolici di perseguire la giustizia del Regno. Lucia Capuzzi racconta qui le tappe della repressione.

 

Il testo sulla benedizione delle coppie irregolari? Non eretico né blasfemo

Ha suscitato dibattito la Dichiarazione dottrinale “Fiducia supplicans” che apre alle benedizioni per coppie “irregolari”, comprese le coppie omosessuali. Un testo del Dicastero per la dottrina della fede, approvato dal Papa, che si è portato dietro reazioni di Conferenze episcopali e vescovi in tutto il mondo. Interrogativi o dubbi che hanno spinto il cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández e il segretario per la Sezione dottrinale monsignor Armando Matteo a scrivere una Nota stampa a loro firma che chiarisce una serie di punti. «Evidentemente, non ci sarebbe lo spazio per prendere le distanze dottrinali da questa Dichiarazione o per considerarla eretica, contraria alla tradizione della Chiesa o blasfema», si legge nella Nota stampa. Nella stessa Nota si spiega che la dottrina sul matrimonio non cambia, che i vescovi possono discernere l’applicazione a seconda dei contesti, che le benedizioni pastorali non sono paragonabili a quelle liturgiche e ritualizzate.

 

Anno nuovo, nuovi rincari: ogni famiglia spenderà mille euro in più

Anno nuovo, nuovi rincari. Dalla tavola alle bollette, dalla telefonia all’Rc auto, il 2024 riserva alle famiglie italiane nuovi aumenti per tante spese quotidiane che andranno a pesare sui bilanci domestici, già provati da un anno con l’inflazione alle stelle, fatta eccezione per il rallentamento del mese di dicembre. Tra incrementi dei listini in certi casi già programmati e in altri attesi o comunque temuti, le associazioni dei consumatori hanno stimato che si rischia di spendere mille euro in più a famiglia. Tra le voci che pesano c’è anche il caro-telefonia: in particolare l’associazione di consumatori, Assoutenti ha stimato da gennaio un conto complessivo da 770 milioni in più, con le tariffe per i servizi di rete fissa, mobile e internet destinate a salire. Anche per cibi e bevande è attesa una maggiore spesa stimata in +231 euro a famiglia. Il dettaglio dei rincari previsti nell’articolo di Ilaria Solaini.

 

Chi erano davvero i tre Magi? Scopri quanto sai di loro

I magi questi (s)conosciuti. Si potrebbe titolare così l’atteggiamento generale nei confronti dei “misteriosi” personaggi che il 6 gennaio, cioè oggi, portano i doni a Gesù Bambino, la cui carta di identità “ufficiale” (contenuta nel Vangelo di Matteo) è stata arricchita nel corso dei secoli da una lunga, fantasiosa e multiforme tradizione. Dunque conosciuti, anzi conosciutissimi, perché in ogni presepe che si rispetti non mancano mai, ma al contempo anche sconosciuti, perché nell’immaginario collettivo i confini tra realtà e invenzione sono spesso molto labili. Ad esempio: semplicemente magi o anche re? Solo tre o in numero maggiore? Bianchi o di colore? E soprattutto di quale provenienza? E con quale significato hanno un posto nella Scrittura? A tutte queste domande (e ad altre) risponde Mimmo Muolo.

 

Sei religiose dall’Argentina nel monastero Mater Ecclesia che fu casa di Benedetto XVI

Cambiano le inquiline dell’ex casa di Benedetto XVI. Sono arrivate dal Sud America al Mater Ecclesiae, il monastero nei Giardini vaticani abitato dal Papa emerito dalla rinuncia fino alla morte, sei religiose argentine dell’Ordine Benedettino dell’Abbazia di Santa Scolastica di Victoria, invitate a vivere lì nell’ottobre scorso da papa Francesco. Il monastero, che non ha mai smesso di essere luogo di preghiera, torna dunque residenza di ordini contemplativi come voluto da Giovanni Paolo II, che nel marzo 1994 eresse canonicamente nella Città del Vaticano un monastero di religiose «per sostenere il Santo Padre nella sua quotidiana sollecitudine per tutta la Chiesa, attraverso il ministero della preghiera, dell’adorazione, della lode e della riparazione, essendo così una presenza orante nel silenzio e nella solitudine».

 

Il 2024 sarà un anno epico per lo spazio, tra Luna e Marte (e ci sono anche gli italiani)

Il 2024 per l’astronautica si preannuncia come un anno ricco di appuntamenti importanti. Già l’inizio sarà di grande importanza, con il lancio previsto per il 17 gennaio della capsula privata Crew Dragon della texana Axiom, che vedrà a bordo, direzione l’Ia Stazione Spaziale Internazionale Iss, anche l’astronauta italiano della nostra Aeronautica Walter Villadei. Sì proseguirà poi con una lunga serie di lanci, di grandi prime spaziali (come il debutto del nuovo razzo europeo Ariane 6 e della capsula americana Starliner con equipaggio), e sul finire dell’anno, la tanto attesa missione Artemis-2, con il lancio verso la Luna del primo equipaggio umano, un fatto che non accadeva dal 1972. Insomma, una lunga sequenza di lanci lancio che se verrà rispettata farà del nuovo anno uno di quelli storici per l’esplorazione spaziale: leggi qui l’articolo di Antonio Lo Campo.

 

L’arrendevolezza, i nuovi monaci in Tibet e i profughi Rohingya: il meglio degli altri

1) Arrendevolezza, la virtù da coltivare nel 2024 da vita.it

2) Pechino vieta il reclutamento di nuovi monaci in Tibet da asianews.it

3) Rohingya, le iniziative della Chiesa del Bangladesh per i rifugiati da Vaticannews.va

Fonte: avvenire.it

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