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“Speranza e Missione: Il Messaggio Attuale di Santa Teresa di Lisieux nel Conclusivo Anno Giubilare”

Nella conclusione dell’anno giubilare dedicato a santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo presso il santuario di Lisieux, in Francia. La Messa è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Il centenario della beatificazione di santa Teresa e il 150° anniversario della sua nascita sono stati commemorati durante questo evento.

Nel suo discorso, il cardinale Semeraro ha evidenziato il messaggio di speranza che emerge dalla vita di santa Teresa, paragonandola al viaggio dei Magi e sottolineando la convergenza tra il loro pellegrinaggio verso il neonato re dei Giudei e la missione di Teresa di avvicinarsi sempre più a Gesù, estendendo il suo impegno sino ai confini della terra.

Il cardinale ha sottolineato l’importanza dell’affermazione di Gesù: “I vostri nomi sono scritti nei cieli”, applicata da santa Teresa a sé stessa come fondamento della gioia e della fiducia cristiana. Questo concetto esprime la certezza dell’amore divino per ciascun individuo, un amore così grande da registrare il nome di ognuno nel libro della vita.

Semeraro ha richiamato le parole di Papa Francesco, evidenziando la trasformazione spirituale di Teresa che la condusse da un fervido desiderio del Cielo a un ardente desiderio del bene di tutti. Tale desiderio si concretizzò nel sogno di continuare in Paradiso la missione di amare Gesù e farlo amare.

Il cardinale ha sottolineato la “doppia sete” che caratterizzava la vita di santa Teresa, ossia il desiderio di amore nel cuore di Gesù e la volontà di salvare le anime. Questo messaggio di speranza è considerato attuale e significativo in un periodo di grandi difficoltà per la Chiesa e l’umanità.

Infine, Semeraro ha annunciato che santa Teresa di Lisieux sarà oggetto di riflessione nel prossimo giubileo della Chiesa universale, il cui motto sarà “Pellegrini di speranza”. Il contributo distintivo di Teresa riguardo alla speranza, che offre nuove prospettive secondo le parole del teologo francese padre François-Marie Léthel, è considerato un faro di luce in un momento di prova per la Chiesa e l’umanità.

fonte: VaticanNews

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